Alfie Evans: apriamo i documenti.
La Corte Europea di Giustizia, ha sentenziato sui casi Alfie e Charlie
l’annullamento dei diritti familiari, l’annullamento del diritto di scelta dei medici e degli ospedali curanti
e ha permesso che in entrambe le sentenze prevalesse la decisione dei medici curanti sul diritto di vivere del bambino ma anche impedito che questi bambini potessero essere spostati in altri ospedali e affidati ad altri medici.
In altre parole questi giudici con entrambe le sentenze hanno cancellato la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo,( Onu1948), condannando a morte due bambini e aggiungo ponendoli di fatto in stato di schiavitù dei dottori dei due ospedali che li hanno trattati come cavie e non come esseri umani.
Vi è la necessità di conoscere le motivazioni delle sentenze e gli argomenti presentati dai genitori ricorrenti e dagli ospedali inglesi, per capire se le sentenze sono dentro o fuori il diritto comunitario e ai compiti affidati alla Corte di Giustizia.
Ho cercato sul sito della Unione Europea di aprire gli atti, ma è impossibile “per ragioni di riservatezza”. Dove è la trasparenza tanto sbandierata, anche perché da parte dei genitori ricorrenti non ci si oppone a questa conoscenza.
Pur non conoscendo la ratio della Corte di Giustizia Europea, gli effetti hanno dimostrato che non è stato “ garantito che il diritto dell'UE venga interpretato e applicato allo stesso modo in ogni paese europeo”, perché il diritti di Alfie e Charlie in Italia, in Francia e in altri Paesi della Ue sarebbero stati garantiti da leggi diverse che non avrebbero tolto il diritto di famiglia e quindi le scelte dei genitori.
Non ci stupisce che i Tribunali e Corti inglesi non tengano conto della “ Carta universale dei diritti dell’uomo”, stante la differenza profonda fra la Carta dei Diritti inglese (Bill of rights), la Carta dei Diritti americana e la Carta dei Diritti francese.
La Bill of rights inglese (1689) si fonda sulla Magna Carta e nella storia della legislazione inglese. I Diritti non sono legati all’uomo ma al potere del legislatore.
I Diritti dell’Uomo americani e francesi sono invece legati a diritti naturali dell’uomo e per l’uomo. E questo criterio è anche il criterio che ha guidato la stesura della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”approvata nel 1948 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Dopo queste premesse penso che sia giustificato da parte del Presidente dell’Assemblea, On. Tajani, e dal Responsabile dei Diritti Umani, vice presidente On Timmermans, dai gruppi parlamentari del Pd e di Forza Italia e da altri gruppi parlamentari, richiedere la pubblicità di tutti gli atti delle due sentenze e la creazione di una Commissione che esamini se l’Organo giudiziario giudicante, si sia attenuto alla normativa UE o abbia travalicato le sue competenze, affinché non sia più possibile che una sentenza della Corte Europea o del Tribunale violi la Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo accettata dagli stati europei.
Tutto questo è legittimamente possibile realizzare da parte del Parlamento Europeo.
Oggi possiamo, con tranquillità, solo dire che sul caso Alfie e Charlie, il Collegio Giudicante ha violato i Diritti dell’uomo proclamati dallONU, in particolare all’art.12 (interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia) e all’art.30 (nessuno Stato può distruggere uno dei diritti elencati nella Dichiarazione) e ha violato le stesse norme UE previste," per garantire l’applicazione uniforme delle leggi sul diritto dei minori e della famiglia dei vari stati europei".
In queste due sentenze si è colpito il diritto alla vita delle due creature e il diritto naturale dei genitori di decidere sulla salute dei loro figli impedendo anche che i bambini potessero esse curati da altri dottori e in altri ospedali.
Come si vede motivi più che fondati perhé il Parlamento Europeo richieda la pubblicità delle motivazioni delle due sentenze e una Commissione di Indagine che verifichi se le norme europee sono conformi alla Dichiarazione di Diritti Naturali dell'Uomo delle Nazioni Unite.
E purtroppo queste due sentenze fanno cadere l’ autorità morale della Corte Sentenziante nei confronti di tutti gli europei.