L’IDEOLOGIA CONTRO L'ALGORITMO.
Il sig. Augias ha su “Repubblica.it” una rubrica che normalmente non leggo perché il suo titolo “Libri come bussole nel confuso presente” è contraddittorio .
Le bussole indicano in una solo direzione il Nord, i libri indicano invece tante direzioni soggettive, piacevoli o spiacevoli, che qualche volta come le droghe ingannano i lettori meno preparati.
Quindi dovrebbe essere capovolto il titolo “ nel confuso presente i libri aiutano a ragionare oppure a fuggire la realtà” .
Mi ha colpito invece un sotto titolo recente, poi ripreso su Twitter da una seguace di Augias , “Schiavi della rete ? Cento trucchi per scansare gli algoritmi”.
Sig. Augias, Lei sa che cosa sono gli algoritmi ? Credo proprio di no, perché la mattina quando si fa la barba, Lei mette in atto un algoritmo, che può essere variato in alcuni livelli ma sostanzialmente è sempre uguale, almeno che, in luogo di farsi la barba Lei si voglia tagliare la gola. Quando qualcuno le cucina il pasto, utilizza uno o più algoritmi per realizzarlo.
Infatti l’algoritmo è semplicemente la stesura di un programma di azione. Quando Lei scrive un libro o prepara una trasmissione televisiva Lei fa una “scaletta” che ha un entrata ed una uscita. Anche questo è un algoritmo.
Poi vi sono algoritmi più complicati, ma non la voglio ne tediare ne confondere le idee. L’arabo, un semita, che ha inventato l’algoritmo ci rende possibile oggi che abbiamo tecnologie informatiche avanzate di rispondere con certezza anche alla domanda: “questo ragionamento è percorribile o non lo è e quindi porta ad affermazioni vere o non vere nell’ambito del reale “.
Dire di “scansare gli algoritmi”, mi ricorda le affermazioni della Inquisizione nei confronti di Galileo che osava dire che la terra gira intorno al sole. Ma anche l’Inquisizione, pur non sapendolo, montava un algoritmo per reggere la ingiusta accusa, così come Galileo provava con un algoritmo i suoi “Dialogo dei massimi sistemi”.