Il lavarsi le mani di Pilato è stato per secoli indicato come segno di disimpegnarsi. Era logico che l’interpretazione fosse di parte. E ha avuto successo.
PORTIAMO IN NOI, ATTRAVERSO I CROMOSOMI, STORIE ANTICHE CHE SEGNERANNO LA NOSTRA VITA MA E' POSSIBILE MODIFICARLE. Per una civile comunicazione i commenti sono graditi solo se riportati sul sito o blog del commentatore per permettere la ponderazione del contenuto.
martedì 13 aprile 2021
#storia #Pilatoeildiritto --Lavarsi le mani, il vero significato.
lunedì 12 aprile 2021
#Storia #lavarsilemani --Pilato e la Verità.
Pilato è l’immagini più completa dell’uomo di tutti i tempi. E’ profondamente legato alla legge, ma è anche legato alla necessità di governare una comunità ribelle a Roma, ed a una qualsiasi forma di governo che non sia religioso e xenofobo.
Molte erano state e saranno le ribellioni della comunità religiosa israelitica contro Roma.
Pilato avrebbe potuto con la forza del suo esercito disperdere nel sangue questi ribelli come era già accaduto, rimandando il processo a dopo la Pasqua ebraica per permettere alle truppe romane di affluire a Gerusalemme e giustiziare prima Barabba, un brigante reo di omicidi già condannato e poi imporre la liberazione di Cristo.
Pilato trova in Cristo una figura giudaica nuova, che non lega la religione al governo di un popolo, che non odia nessuno e non considera i romani oppressori e che lo pone innanzi a ad una contraddizione filosofica e sopratutto per molti, spirituale: ”Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo per dare testimonianza alla verità: Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”(Gv18,37-38).
Del tutto umanamente spontanea l’esclamazione di Pilato “ Che cosa è la verità ?”.
Come si nota Cristo si riferisce alla verità come ad un entità superiore che solo tramite Dio è acquisibile, mentre Pilato si riferisce alla verità come possibile determinazione di una realtà umana che sta nel dubbio del sapere e del non sapere.
Pilato ha “ la verità “ che Cristo è innocente, portatoli davanti dal Sinedrio, potere politico e religioso, per farlo condannare a morte.
Pilato sa che Cristo non merita nessuna pena perché esprime in dissenso con il Sinedrio, una nuova via religiosa “se ami e onori Dio veramente, amerai il prossimo tuo come te stesso”, che mina profondamente la religione israelitica legata più a norme socio-economiche che all’amore di Dio.
Questa per Pilato è “la verità oggettiva “, ma sa che la “verità” è relativa al momento, al luogo, alla situazione e a chi la individua. La verità è ad un tempo oggettiva, ma anche soggettiva. E’ come un prisma dalle mille facce , ognuna con una luce diversa, ognuna come una delle tante verità soggettive, ma solo una di queste luci è la verità oggettiva.
Pilato deve, come ognuno che sa governare, mediare fra le varie soluzioni possibili. Ma è rimasto colpito che un israelita sappia porre un problema filosofico, come un romano o un greco. Ne vuole salvare l’immagine e la sua predicazione, che conosce solo parzialmente, ma che rivoluziona il mondo biblico che il Sinedrio predica.
E poiché è Pilato colui che può disporre della vita o della morte, Pilato si ribella alla verità soggettiva di Caifa e del Sinedrio motivata dai pericoli che corre il loro potere.
Pilato riafferma con decisione la verità oggettiva della innocenza di Cristo: “non colpevole” e con il profondo disprezzo che i romani avevano nei confronti di questo popolo chiuso, compie l’atto di cui ancora si ricorda: si lava le mani nell’acqua davanti ai capi del Sinedrio dichiarando “non sono responsabile di questo sangue”, atto che assume il significato di non essere lui che lo uccide , ma Caifa, il Sinedrio e i fanatici presenti.
Pagherà questo suo tributo alla verità oggettiva, attraverso il frainteso lavaggio delle mani, indicato come atto vile, e non atto di testimonianza alla verità e una non casuale costante delegittimazione nel tempo, dell’opera di Pilato come governatore, da parte di scrittori legati alla difesa dell’operato del Sinedrio e di Caifa.
Ma questi eventi storici, ci dicono che “la verità” è una solo se è una “verità oggettiva”, infinite sono il numero delle “ verità soggettive” ma se guardiamo alla profondità della nostra non conoscenza di cosa sia la vita, le parole di Cristo risuonano dentro di noi, come probabilmente hanno risuonato in Pilato: “.. dare testimonianza alla verità… “ che è solo in Dio.