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martedì 27 aprile 2021

#Negazionismo ..Negazionista ma non nega se stesso.

Una caratteristica di tutti i negazionisti è che non negano mai se stessi. E’ molto interessante e divertente parlare con i negazionisti. Quelli che conosco e con cui ho parlato sono persone che non farebbero male a nessuno, amanti di cani e gatti che curano affettuosamente e con cui parlano,

come parlano con me e con altri esseri della specie Homo sapiens sapiens. La loro visione della vita ha spesso aspetti di un pittore o pittrice futurista o di un astrattista. Vedono il mondo e le azioni della società umana con uno sguardo analitico che però rovescia la immanente realtà temporale in una logica che parte dal sospetto sulla possibile realtà dell’esistere. 

Purtroppo la logica del sospetto con cui guardano la realtà temporale che li circonda, non si estende mai sulla possibile critica che i loro sospetti possono essere “sospettati di errore”. Anche gli atti un poco rari di generosità che l’umanità compie sono visti come atti che hanno fini di occultamento di qualche cosa cattiva.

Nei miei colloqui con loro mi è apparso di vedere una solitudine umana profonda, una costante paura del presente, del futuro e una mancanza di visione totale del passato e quindi dell’esperienza verificata positivamente o negativamente delle azioni  umane che si sono compiute. Per dirla in breve la paura di sbagliare gli impedisce di criticare la loro visione del presente e magari negarla.

Insomma sono negazionisti delle azioni degli altri e non delle proprie. Ma se fossero capaci di criticare il loro operato, perderebbero la paura duplice di: vivere nel presente e di sentirsi importanti e superiori agli altri. In altre parole sarebbero finalmente liberi dal loro complesso di inferiorità.

Per chiudere riporto un episodio che mi è capitato. Avevo un auto con centomila kilometri senza difetti, ben tenuta e poiché per anzianità ne volevo una più comoda l’ho regalata ad una persona che non aveva macchina ne poteva comprarsela. Il padre di questo persona mi telefona domandandomi dove era il “trucco” ovvero che difetto aveva la macchina. Pur spiegandoli le ragioni dell’alienazione è rimasto sospettoso e ha sostenuto un costo  per farla esaminare. Il risultato è stato positivo per l’auto e negativo per i suoi sospetti. Ma non è guarito dal suo complesso di inferiorità, dalla necessità di sospettare per sentirsi un cervello superiore, anche se è una brava e paziente persona.